SETE DI VITA
       
Mi chiamo Bruno Carati e sono nato a Milano nel 1941.

Fin da piccolo, con i primi giochi, iniziai istintivamente a servirmi della bocca, intraprendendo le prime esperienze con matite e colori. Questo suscitò da subito il consenso e l’attenzione degli insegnanti, essendo a quei tempi l’unico scolaro in grado di scrivere e disegnare senza l’aiuto delle mani.

Fu appunto da quegli incerti passi delle elementari che diedi vita ai primi acquerelli, meritandomi l’ammissione al laboratorio di ceramica, dove incoraggianti risultati furono di stimolo per l’approfondimento della mia attitudine alla pittura.

Ben presto tv, giornali, anche stranieri, e rinomati artisti s’interessarono al mio modo di usare i colori ed i miei dipinti cominciarono a partecipare alle numerose “Rassegne d’Arte” che l’Associazione Internazionale Artisti che dipingono con la bocca o col piede (V.D.M.F.K.) organizza nelle più importanti città del mondo.

Quello che era nato come un gioco, all’improvviso, si trasformò in un’intensa attività, che nel corso degli anni mi è valsa numerosi premi e riconoscimenti. Nel pieno della giovinezza, il destino mi fece incontrare Angela, la meravigliosa compagna della mia vita.

Dal nostro matrimonio nacque Manuel e con lui la mia voglia d’intraprendere nuove forme d’espressione artistica. Il desiderio di regalare alla mia famiglia qualche cosa d’unico mi spinse allora a realizzare decorazioni per stoffe e vestiti, mentre la sentita necessità di rendermi il più autonomo possibile mi servì da stimolo per la creazione d’appropriati ausili per riuscire a tagliare, scolpire, radermi, fare la manicure a mia moglie, usare cacciavite e saldatore, costruire lampadari e tutta quell’oggettistica che mi ha sempre consentito di sopperire all’impossibilità di usare le mani.

Mai pago dei traguardi raggiunti, guidato dalla necessità e dallo spirito d’avventura, mi spinsi sempre oltre, fino a progettare una particolare bicicletta che, una volta realizzata, mi regalò l’immensa gioia di poter seguire mia moglie ed il piccolino nelle passeggiate.

Oramai la mia fantasia correva verso nuove ed incredibili mete di libertà, di evasione, come per esempio il riuscire a guidare un’automobile senza l’aiuto delle mani.

Ed è in questa grande conquista, come in molte altre, che entra in gioco la complicità di mia moglie e il geniale impegno di nostro figlio, divenuto ormai un uomo, al quale va gran parte del merito delle più importanti realizzazioni dei miei sogni d'indipendenza.

La mia è stata ed è una vita intensa, piena di sudore e sacrifici, ma altrettanto ricca di gioie e soddisfazioni, che da due anni sono raccontate all’interno di uno spettacolo teatrale intitolato "Tre con una mano sola".
 
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